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FAQ : inspiro

    • L'alta viscosità del prodotto è dovuta principalmente alla diffusione omogenea delle nanoparticelle che produce un effetto di ispessimento del composito; questa proprietà sorprende inizialmente alcuni operatori, specialmente coloro che utilizzano prodotti a bassa viscosità. In realtà, questa consistenza ferma si rivela un "plus" nella modellazione del composito, assicurandone la stabilità della forma prima della fotopolimerizzazione. Inoltre questa innovativa composizione di inspiro offre in cambio eccellenti proprietà meccaniche e un'ottima rifinitura di superficie.

      Il nostro consiglio: Utilizzare un fornetto scalda composito (per esempio: ADDENT)

    • La sensazione che inspiro sia un po' "secco" si può verificare a temperatura ambiente, specialmente quando si usa la prima dose di composito estratta da una siringa o capsula.

      Il nostro consiglio: posizionare il prodotto nel cavo orale e dopo pochi secondi di manipolazione si potra' osservare che il comportamento tissotropico di inspiro, associato all'aumento della temperatura (circa 32°C nella cavità orale), assicurera' una plasticità notevolmente migliore.

    • E' possibile utilizzare uno dei tanti dispositivi disponibili sul mercato per riscaldare inspiro e renderlo più morbido quando viene posizionato in una cavità o sul dente. E' una tecnica diffusa, sebbene l'utilizzo di un composito riscaldato sia una scelta personale e non imperativa. Tuttavia, e' necessario prestare attenzione ad un possibile aumento della reattività chimica del materiale con una lieve riduzione del tempo di lavoro (come accade con qualsiasi materiale composito).

    • I "classici" compositi nano-ibridi presentano una struttura disomogenea contenente agglomerati e prepolimeri di nanoparticelle, mentre inspiro è un nuovo tipo di composito omogeneo nano-ibrido senza mini o macro agglomerati e polimeri, comuni nei vecchi materiali nano-ibridi. Le caratteristiche di superficie di inspiro risultano dunque migliori sia in termini di lucidatura che di mantenimento della brillantezza.

    • Al fine di garantire una buona polimerizzazione nonche' una migliore conservazione del material, è necessario avere un buon livello (= giusta quantità) di fotoiniziatore e conseguentemente non e' possibile lavorare il prodotto sotto la luce chirurgica a piena potenza, soprattutto con i LED che contengono una maggior quantità di luce ad una lunghezza d'onda vicina al blu a differenza delle vecchie lampade alogene. Il tempo di lavorazione di inspiro è tuttavia tra i migliori nella sua categoria.

      Il nostro consiglio: E' bene diminuire l'intensità della lampada ed allontanarla dal campo operatorio, dirigendo il fascio di luce con l'angolo minore possibile (luce radente) sull'area di lavoro; in questo modo, la luce viene riflessa sulla superficie lucida del composito invece di penetrare in profondità.

    • Solo i materiali contenenti Bis-DMA sono in grado di rilasciare Bisfenolo A (BPA) nelle condizioni fisiologiche e biochimiche del cavo orale; inspiro non contiene Bis-DMA. La matrice di inspiro contiene Bis-GMA, un monomero che al centro presenta 2 molecole di BPA; tuttavia, il rilascio di tali molecole di BPA è impossibile chimicamente o meccanicamente (ad esempio attraverso l'usura) quindi inspiro deve essere considerato "non a rilascio di BPA" (senza rilascio di BPA) a condizione che venga opportunamente polimerizzato, come più del 90% dei compositi attualmente sul mercato. Ad ogni modo, è fondamentale applicare un protocollo "privo di BPA" che consiste nel polimerizzare completamente il composito sotto gel di glicerina prima di rimuovere l'isolamento (diga di gomma o rulli di cotone). Infine, è importante sapere che le dosi potenzialmente rilasciate dai materiali compositi sono considerevolmente minori rispetto a quelle necessarie per ottenere un effetto biologico, tossico o ormonale, nel caso improbabile che il composito non fosse stato correttamente polimerizzato e manipolato. Sfortunatamente, ci troviamo in un ambiente pesantemente inquinato da BPA, presente nell'aria, suolo, polvere e acqua, e le fonti di contaminazione non-dentale rappresentano il 99.999% dell'attuale rischio (vedi sotto).

      sealants safety
    • La quantità di riempitivo

      La proporzione di riempitivo del prodotto è 83% (peso) e 65% (volume) per le masse da restauro e 65,5% (peso) e 38% (volume) per i fluidi. La quantità di riempitivo è un buon indicatore (ma non l'unico) della performance meccanica e del tasso di contrazione del prodotto. Il volume di riempitivo viene raramente utilizzato e quindi tale valore non permette di fare paragoni tra diversi prodotti.

      Il vetro di bario nel riempitivo

      Risulta più morbido (ad es. paragonato al vetro di stronzio) e presenta migliori proprietà di superficie per un materiale di restaurativa estetica (lucentezza), come pure una buona resistenza all'usura poiché è più facile da silanizzare (essenziale per la coesione tra matrice e riempitivo).

      La matrice di inspiro

      La matrice è composta da Bis-GMA. Bis-GMA presenta un bassissimo tasso di assorbimento d'acqua (che non causa alcuna diminuzione della performance meccanica) ma che si rivela molto utile per ridurre lo stress da polimerizzazione. Il potenziamento derivante dalle nanoparticelle distribuite in modo omogeneo, offre una migliore performance meccanica e aiuta a ridurre maggiormente la contrazione di polimerizzazione rispetto ad un convenzionale materiale microibrido.

      Contrazione volumetrica

      Il materiale presenta un tasso di contrazione volumetrica di 1,8%, simile a nano-ibridi convenzionali ma possiede migliori proprietà meccaniche e di superificie rispetto alla precedente generazione di compositi con una struttura disomogenea. In confronto, i materiali bulk-fill presentano un tasso di contrazione pari a 1%.

    • Il concetto di colore del sistema inspiro

      Il sistema inspiro rappresenta l'ultima evoluzione tra i sistemi di compositi basato sul "Natural Layering Concept" (Concetto di Stratificazione Naturale) sviluppato dal Dr. Didier DIETSCHI. Questo concetto semplice ma estremamente efficace si fonda sull'applicazione di due strati di base (dentina e smalto) le cui caratteristiche ottiche imitamo perfettamente i tessuti naturali del dente. Cinque colori effetto completano questo sistema per riprodurre l'aspetto policromatico di alcuni denti.

      Tinte "Body" (dentina) e"Skin" (smalto)

      Tutte le masse "body" hanno il medesimo colore di base e sono declinate in 8 livelli di saturazione (densità cromatica), da Bi0 a Bi7. Bisogna quindi ricordare che colore e saturazione sono due diverse dimensioni ottiche. Le masse smalto "skin" presentano tutte le tonalità e livelli di traslucenza per riprodurre fedelmente le variazioni naturali dello smalto.

      L'indice di rifrazione di inspiro

      L'indice di rifrazione di inspiro non è stato misurato precisamente in quanto numerosi studi scientifici hanno mostrato che tutti i compositi presentano un indice di rifrazione tra 1.55 e 1.57, identico a quello della dentina (IR=1.54) e molto vicino a quello dello smalto (IR=1.63); la differenza media dell'indice di rifrazione tra composito e smalto naturale è dunque solo tra 3 al 4%! Inoltre, nessuno studio ha confermato una possibile influenza di questa proprietà sull'integrazione estetica. Altre proprietà ottiche, come la traslucenza/opacità, luminosità, colore e opalescenza, hanno invece una rilevanza dimostrata sull'integrazione estetica.

    • I fattori determinanti per un'uniforme transizione ottica ai margini di un restauro sono:
      - tipo di preparazione (bisello, taglio netto, chamfer, etc…)
      - la configurazione della cavità e lo spessore del tessuto al margine (l'aspetto più importante)
      - lo spessore e l'opacità dell'adesivo
      - le propretà ottiche del composito

      Il nostro consiglio: Raccomandiamo una preparazione a chamfer di media estensione con una lieve spalla dentinale dove possibile, per evitare un'ombra nell'area marginale.

    • La scelta della saturazione della massa dentina viene effettuata paragonando e selezionando il campione di dentina adatto nel terzo cervicale dove c'è uno strato sottile di smalto. La scelta del colore dello smalto viene attuata direttamente per sovrapposizione sul campione di dentina precedentemente selezionato. E' normale che il croma cervicale appaia meno forte nell'area cervicale quando entrambi i campioni (dentina e smalto) sono sovrapposti. In confronto ai campioni della scala colori VITA™, i requisiti di robustezza della scala colori in composito comportano che le zone laterali siano più spesse rispetto allo smalto naturale, riducendo cosi' leggermente il croma percepito rispetto ai campioni del sistema ceramico VITA. Sapendo che è necessario posizionare l'angolo incisale della scala colori contro quello del dente (piuttosto che fianco a fianco), questa piccola differenza cromatica non interferisce con la precisione della scelta del colore.

    • Il funzionamento di entrambe le scale colori è simile al 100% (con l'utilizzo di glicerina tra le due parti per eliminare lo strato sottile di aria) ma è fondamentale sapere che, essendo in particolare i colori dello smalto di inspiro molto diversi da Miris2, non si possono mescolare i colori di uno con l'altro!

    • La tabella di corrispondenza inspiro-VITA™ presente nel nostro catalogo e sul sito web non intende suggerire l'uso della scala colori VITA per la scelta dei colori inspiro. La tabella è semplicemente un aiuto didattico per capire il sistema basato su NLC e il suo rapporto con il sistema VITA.

    • I campioni della scala colori inspiro sono fatti con lo stesso materiale composito presente nelle siringhe e capsule inspiro, a differenza della maggior parte di altri prodotti.

    • I campioni possono essere disinfettati a freddo con una soluzione alcolica (salviette e spray…) o con un prodotto a base di clorexidina. Ad ogni modo, sconsigliamo l'immersione della scala colori in queste soluzioni per un periodo prolungato (30s o più), poiché ciò potrebbe causare depositi o alterare la superficie dei campioni colore.

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